Nuova modalità di compilazione delle pratiche telematiche!

A partire dalla settimana del 09/12/2024 abbiamo introdotto una nuova e innovativa modalità di compilazione delle pratiche telematiche, basata su “fasi di compilazione”, che consentirà di semplificare e migliorare significativamente la user experience.
Per presentare un'istanza telematica dovrai per prima cosa compilare e salvare il modulo principale. Una volta compilato, il portale ti guiderà in tutte le fasi necessarie per completare la presentazione della tua pratica come la compilazione di eventuali moduli secondari e il caricamento di documenti.
Per maggiori dettagli guarda il breve video di presentazione.

Chiesa Parrocchiale

Chiesa Parrocchiale Santi Nabore e Felice

Nel XV secolo nel Borgo di Stradella la popolazione poteva fare riferimento a due Chiese parrocchiali: la Basilica di S. Marcello di Montalino sulla collina, risalente al XII secolo, gioiello di stile romanico lombardo, e la seconda dedicata agli apostoli S.S. Giacomo e Filippo, edificata vicino al Torrente Versa e presto distrutta dalle erosioni provocate dal torrente.

Sembra inoltre certa l’esistenza di una cappella dedicata ai S.S. Nabore e Felice all’interno della Cerchia muraria. Di questa cappella non rimane traccia. Comunque nello stesso luogo fu edificata la nuova chiesa che doveva diventare la parrocchia, in sostituzione delle altre due esistenti. Eretta dopo la costruzione delle mura, forse proprio sulle mura stesse all’angolo nord ed est del Borgo e rivolta all’interno della cerchia muraria, sembra esistente nel 1330.

Alla fine del XV secolo nel medesimo luogo viene costruita la nuova Chiesa parrocchiale di grandi dimensioni, con un vasto seminterrato, necessario per portare l’edificio a livello della piazza. Rappresenta il frutto di molti anni di lavori con il concorso dei cittadini e della famiglia di Bernardino Salerna, rettore della Chiesa. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 21 aprile 1491 con il titolo di unica parrocchia del Borgo e la dedica a Maria Assunta, ai S.S. Giacomo e Filippo e ai martiri S.S. Nabore e Felice per una doverosa memoria del passato.

L’edificio aveva la pianta a croce greca, tre navate e dieci altari, quindi più corta di quella presente, con un imponente campanile sul lato sinistro alto cento braccia pavesi, edificato nel 1774 su progetto dell’architetto Moneta. Lo ornavano otto colonne e quattro balaustre in marmo e sulla sommità cinque grandi statue in pietra.

Il giorno 8 maggio 1834 il campanile rovinò causando otto morti e la rovina della facciata con la prima arcata della chiesa. Tre anni dopo fu completata la ricostruzione dell’edificio, lavori affidati all’ing. Pozzone di Voghera, con l’aggiunta di una campata e della nuova facciata in stile neoclassico, mentre le campane erano state provvisoriamente innalzate con la cella campanaria sulla Torre civica, dopo aver ottenuto il permesso del Sovrintendente di Voghera e l’aggiunta del nuovo orologio. Il coro ligneo è opera del pavese Gaspare Crespi del 1804 e le statue dei santi titolari Nabore e Felice sono dello scultore Valerio Rivetta; la tela posta sull’altare maggiore raffigura la Madonna Assunta ed è opera di Pacifico Sidoli, pregevole pittore piacentino, e ai lati del presbiterio due affreschi raffiguranti l’Ultima Cena, molto bello, e la predicazione di Gesù opere di Antonio Villa. Nella navata centrale, sopra la porta d’ingresso, si trova un monumentale organo di Giacomo Serassi di Bergamo, montato nel 1839 e composto da 2428 canne e alimentato da sette mantici a cuneo. Sono interessanti alcune tele poste nelle navate e negli altari laterali: Sant’Agnese e Sant’Anna nella prima e seconda campata della navata sinistra, nella navata destra S. Luigi Gonzaga di Bruno Sichel, il Transito di S. Giuseppe di Placido Coralli del 1754, e altre nello “Scurolo”.

Nel 1998 fu restaurato il sotterraneo, o cripta, o “Scurolo”, come viene definito oggi, già oggetto di un primo recupero funzionale nel 1660 per opera della Compagnia del Suffragio. La cripta è suddivisa in tre navate coperte da crociere con interessanti decorazioni ottocentesche, che uniscono i grandi pilastri che sostengono la chiesa superiore. Nel 1751 venne riordinato l’altare maggiore in marmi policromi e venne posto un grande Crocifisso esposto all’adorazione dei pellegrini in occasione dell’anno giubilare 1751.

Ai lati della Chiesa due rampe di scale portano verso il piano: quella ad oriente conduce all’Oratorio e costeggia le antiche mura dell’antico Borgo, quella ad occidente scende nella “valle dei Mulini” antica denominazione del viottolo che dal centro storico portava ai due mulini esistenti fuori dal Vecchio borgo. 

                                                                                                                                             CMC

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