L’amianto, pur essendo conosciuto sin dall’antichità, ha trovato rilevanti applicazioni solo nel ventesimo secolo, in particolare come coibente in edilizia, negli impianti termici e nella cantieristica. Tuttavia, nonostante le eccezionali caratteristiche tecniche del minerale ne abbiano favorito un impiego massivo in quegli anni, la sua dimostrata pericolosità per la salute, venuta progressivamente alla luce a partire dai primi decenni del secolo scorso, ne ha più tardi imposto l’abbandono. Tale pericolosità è strettamente correlata anche alla particolare sottigliezza delle sue fibre, che tendono a sfaldarsi dividendosi longitudinalmente, rimanere sospese in aria, per poi essere respirate dall’uomo. E’ quindi necessario ridurre il più possibile l’inalazione e non disperderle nell’ambiente per eliminare il rischio di tumori (principalmente a carico di polmone, pleura, laringe). La legislazione vigente in materia ne vieta l’utilizzo dai primi anni 90 del secolo scorso, promuove la realizzazione di attività di decontaminazione e bonifica ambientale e prevede, in particolare, la sottoposizione a controlli sanitari, seriati nel tempo, a carico di ex lavoratori esposti in passato. Nelle sezioni successive vengono riportati alcuni contenuti e riferimenti di possibile interesse per i cittadini, gli operatori del settore ed in particolare per i lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto.
Fonte: Amianto - atspavia (ats-pavia.it)
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